Quanto ci riesce più facile rimanere a crogiolarci nei brutti pensieri piuttosto che reagire con positività agli eventi? Ecco un trucco, o meglio, un incanto per cambiare il modo di pensare!
Quello che ci serve è scoprire nell'AZIONE chi siamo, cosa vogliamo e come possiamo raggiungerlo. Dobbiamo essere sani esploratori e comunicatori di esperienze vissute direttamente.
Prendete ciò che vi angustia, cambiatene qualche particolare e rendete divertente qualunque situazione. È solo nella vostra testa? Si, ma su quella testa ci sono gli occhi con cui guardiamo il mondo.
Non c’è nulla che fa più paura ad un malato che leggere la paura negli occhi del proprio medico.
E i medici di paure ne hanno tante: della malattia, di fallire, di perdere.
La comunicazione umana interattiva, a mio avviso è un modo diverso di comunicare. È una carezza capace di accompagnare le parole, anche quelle più brutte. Anche quelle che non vorremmo mai sentir dire.
In quello specchio vediamo ciò che ci manca. Sia che sia qualcosa che non può più tornare, sia che sia un desiderio ancora non realizzato.
Questo comportamento non ci è di utilità alcuna: dice Albus Silente...
Le favole usano un linguaggio semplice, comprensibile a tutti. Sono ricche di simboli e cariche di una forte componente emozionale che dialoga con la nostra intelligenza emotiva.
La comunicazione ha dei tempi, dei ritmi umani...in tv, negli show, sui social sento dire: "RAPIDO!" oppure "In trenta secondi"... come se le parole, la comunicazione stessa non avesse bisogno di tempo per arrivare a chi abbiamo davanti!
L’ascolto di se stessi, del proprio corpo, dei propri pensieri è fondamentale perché quello che ci diciamo può farci vincere o demolire in partenza e chi pratica sport sa quanto questo sia vero sa quanto è importante determinare i propri obiettivi, saperli visionare, sapersi motivare.