U.P.E ha come obiettivo il bene dell’essere umano.
Nasce così una immediata e spontanea “attrazione” per Salvatore Angius che attraverso le sue poesie comunica al mondo la bellezza di ciò che siamo, nonostante le difficoltà della vita e della malattia.
Un potente messaggio di speranza che vibra nei suoi versi da fare volare in giro per il mondo con la leggerezza delle foglie nel vento.
“Salvatore Angius è quello che scrive” (Enrico Nascimbeni).
Inizio da qui per raccontare il mio incontro con Salvatore Angius, giovane poeta vivente e bancario, così come si è definito egli stesso durante un convegno nell’ambito dei pagamenti digitali, in cui l’ho conosciuto.
Mi ha colpito di lui l’autenticità, il suo manifestare apertamente la propria fragilità di fronte ad un pubblico che lo ascoltava; lui con gli occhiali da sole per difendersi dal fastidio della luce e dall’imbarazzo di tanti occhi che lo guardavano.
Solo alla fine del suo intervento ha accennato, senza enfasi, alla sua malattia: la sclerosi multipla, con cui combatte da 4 anni.
Del suo breve intervento ricordo in particolare una dichiarazione appassionata:
“Credo nell’Essere Umano e nella Comunicazione”.
Visto il contesto, immagino intendesse più propriamente la Comunicazione digitale; ma a me è risuonata “Comunicazione” che tanto ha a che fare con quello di cui ci occupiamo in U.P.E: la Comunicazione Umana Interattiva.
Ed è stato in quel preciso momento che ho deciso che avrei voluto approfondire la sua conoscenza per scoprire cosa avesse da dire al mondo, attraverso le sue poesie, uno dei 60 uomini al mondo (!) insignito del Premio Internazionale Simon Bolivar (Patrimonio Unesco). Una sorta di Premio Nobel di arte e cultura del Sud America, la cui organizzazione è affidata ad un grande artista venezuelano, Rodolfo Rodriguez, rimasto colpito dalle poesie di questo poeta di Lanusei, un piccolo paesino sardo.
E così è stato.
Ne è nato un incontro fluido; lui si è raccontato con entusiasmo e generosità, io sono rimasta in ascolto di cosa le sue poesie mi muovessero dentro, sorseggiando un Sirah di un bellissimo rosso rubino…
Salvatore Angius mi racconta la sua voglia di vivere e la meraviglia che è l’essere umano per lui, al punto da dirmi
“Siamo stelle cadenti, bellissime, possiamo brillare di una luce che ti lascia senza fiato.
Brillare il più forte possibile in questa breve esistenza.”
Lo scrive nei suo versi che mi legge con occhi che brillano e trattenendo a stento un sorriso che è spuntato in tanti momenti durante il nostro incontro.
Si percepisce una potente spinta vitale che, lui stesso racconta, si è fortificata attraverso l’esempio di sua madre, una vera guerriera della luce, che non ha mai perso la speranza e l’amore per la vita durante la lunghissima malattia che alla fine ha vinto su di lei. E lui, da sua madre, ha raccolto il testimone, come in una staffetta per la vita.
Me lo racconta leggendo “Orizzonti di Cemento” la prima delle poesie che ho assaporato durante la serata, tratta da “Dialoghi con il vento” (Antonio Stango Editore) di cui riporto il verso che più mi ha rapito:
[…]
Risorgi, fuoco di speranza
rinasci da tutto ciò che tace,
nascosto nella timida costanza
di chi opera silente ed è capace
di chi davvero ama e non s’arrende.
Un messaggio intenso che mi arriva anche da:
Essere se stessi
Se i tuoi pensieri
si rivedono limpidi
nell’immagine di fronte
non temere la loro chiarezzanon temere la loro forza
ma forgiatene nella loro pienezza
quando gli altri cercheranno di svuotarti
Tra i vari scambi della nostra serata, nell’ intercalare tra una poesia e l’altra, mi sono rimaste impresse queste parole che raccontano di lui:
“Attraverso le emozioni scopri te stesso, non ami la sofferenza, ma la trasformi… “
“Le persone, unite nel quotidiano, possono creare qualcosa di miracoloso…”
“Condividere con altri quello che stai vivendo…”
“Noi siamo miracoli, siamo scintille del divino.”
Sono tante le raccolte di poesie: Disse il lupo alla luna ed Feltrinelli, 2009; Disse o lobo para a Lua, San Paulo ED’; Tracce nel Tempo Ma.gi. editore, 2010; Dialoghi col vento; Rupe mutevole, 2015 e gli eventi a cui ha partecipato nel 2017 come il Festival di musica antica a Trieste e gli Incontri di Musica e Poesia “Percorsi d’anima” a Venezia.
Eppure si percepisce che la sua fonte di ispirazione sgorga ancora fresca ed abbondante.
Sentiremo ancora parlare di lui
Salvatore diffondi il tuo messaggio, vai avanti, non ti fermare!
Poco prima di salutarci mi lancia una domanda, che faccio girare dentro di me e rilancio al mondo intero:
“Tu cosa ci metti per contribuire a questo meraviglioso miracolo che è la vita?”
[…] tempestivamente, può salvare una vita umana. Ma poi perché io sono qui questa sera? Lo chiedo a Salvatore Angius, un poeta che ho intervistato qualche tempo prima proprio per U.P.E e che mi ha invitato. Scopro così che anche lui è coinvolto in tutto questo, anzi è uno degli […]