La CUI e l’lntelligenza emotiva – parte 6

La CUI e l'Intelligenza emotiva

L’intelligenza emotiva (IE) è un concetto introdotto dallo psicologo Daniel Goleman negli anni ’90, ed è diventato un campo di studio importante nell’ambito della psicologia e delle scienze comportamentali. L’intelligenza emotiva si riferisce alla capacità di comprendere, gestire ed esprimere emozioni, sia le proprie che quelle degli altri, al fine di guidare il comportamento e prendere decisioni consapevoli.

Lo stesso Goleman argomenta che l’intelligenza emotiva svolge un ruolo fondamentale nel determinare il successo nel lavoro e nella vita in generale, in maniera anche superiore al tradizionale quoziente intellettivo. In altre parole, numerosi studi portati dallo stesso Goleman evidenziano come alunni con elevato QI non abbiano necessariamente riscontrato un successo nel mondo del lavoro, in quanto non avevano sviluppato una sufficiente Intelligenza Emotiva.

Come abbiamo sperimentato anche nell’ultimo Residenziale di Chianciano Terme, la Comunicazione Umana Interattiva (CUI) promuove lo sviluppo dell’Intelligenza emotiva (IE); nel momento in cui ascoltiamo un’altra persona ad esempio un collega di lavoro che ci sta portando una visione del problema diversa da quella che abbiamo noi, è di fondamentale importanza eliminare le interferenze che possono derivare dai nostri pregiudizi, dal nostro vissuto (in buona sostanza metterci da parte) ed invece cercare di protendere verso l’altro comprendendo il suo punto di vista, le sue ragioni e espandendo il nostro sentire, senza distrarci da quello che succede intorno a noi. In poche parole significa stare in tempo presente.

Sappiamo che sono 7 gli elementi chiave dell’IE (capacità intrapersonale, capacità interpersonale, autoconsapevolezza, automotivazione, autogestione, capacità relazionale ed empatia); in particolare nel momento in cui si è all’ascolto di un’altra persona, sono maggiormente utilizzate le seguenti competenze:

  • autogestione, ossia la capacità di gestire le proprie emozioni in modo efficace. Ciò include il controllo degli impulsi, la gestione dello stress e la capacità di mantenere la calma anche in situazioni emotivamente cariche;
  • capacità relazionale, ossia la capacità di instaurare delle relazioni con gli altri in modo efficace. Ciò include la capacità di comunicare in modo chiaro, di risolvere i conflitti in modo costruttivo e di lavorare con gli altri in modo collaborativo;
  • capacità interpersonale, ossia la capacità di comprendere ciò che la persona di fronte a noi ci sta dicendo e comunicando;
  • empatia, ossia la capacità di condividere le emozioni degli altri senza però esserne coinvolto emotivamente. L’empatia consente di stabilire connessioni significative con gli altri, migliorando le relazioni interpersonali e la capacità di lavorare efficacemente in gruppo.

Oltre a queste capacità, nell’ultimo nostro incontro di Chianciano abbiamo provato ad aggiungere anche un’ulteriore competenza, quale l’elemento del sentire, cioè la capacità di riconoscere dentro di sé un proprio vissuto emotivo che permette di sentire appunto l’emozione che l’altro sta sentendo. Diversamente dall’empatia, in questo caso non c’è bisogno di vicinanza ma possiamo utilizzare una forma di comunicazione invisibile quale la risonanza (si veda “8 modi di comunicare, W.Giangiordano, 2019”).

La CUI risulta quindi essere una disciplina chiave per lo sviluppo dell’IE che ci permetterà di navigare con successo attraverso le sfide non solo del lavoro ma anche della vita in generale, costruire relazioni significative e adattarsi ai cambiamenti in modo più efficace, oggi sempre più frequenti nell’ambito lavorativo.

Andrea Forni- Comitato Scientifico UPE

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