TURN IT UP! – Il suono nella poetica di Cage

TURN IT UP! - Il suono nella poetica di Cage

Compositore statunitense e figura tra le più innovative del Novecento, John Cage ad un certo punto della sua lunga vita artistica sviluppò una concezione della musica che comprendeva accanto al suono, con pari importanza, il silenzio e il rumore.

Ebbe sicuramente una rivelazione quando visitò la camera anecoica dell’Università di Harvard, ovvero una stanza insonorizzata e acusticamente trattata in cui poter “ascoltare” il silenzio.

Cage invece riuscì a sentire dei suoni, quelli del suo corpo; il battito del cuore, il sangue in circolazione; ciò che ne ricavò fu la consapevolezza dell’impossibilità del silenzio assoluto.

Ora, al di là delle sue teorizzazioni, ho trovato interessante il fatto che si fosse messo in “ascolto”, che è la prima regola della comunicazione, quindi in uno stato di presenza.

Porta il pubblico a vivere la sua stessa esperienza con l’opera intitolata 4’33”, composta nel 1952, che consisteva (e consiste) nel non suonare lo strumento. L’esibizione prevedeva proprio il sedersi davanti al pianoforte e stare fermo per 4 minuti e 33 secondi. Immagino l’ilarità del pubblico…forse! Però trovo affascinante che abbia portato, o quantomeno cercato di portare, le persone ad ascoltare ciò che avveniva dentro e attorno a loro, insieme, ma ognuno per conto proprio.

L’opera di Cage, diventa la tua personale opera: nel “silenzio” i rumori (il beat del mondo) si trasformano in suoni per comporre la propria musica…una co-creazione, in piena libertà.

John Cage oltre al sodalizio artistico con uno tra i maggiori esponenti della pop art, Robert Rauschenberg (il quale parallelamente, con la produzione di tele bianche che cambiano a seconda della luce dell’ambiente di esposizione, sposta il valore comunicativo della pittura figurativa ad una accentuazione di puri stimoli visuali), fonderà a sua volta nel 1961 il movimento artistico internazionale Fluxus.

Chiara Tumbarello

Copertina a cura di Maddalena Sarotto

Le opere citate sono proprietà dei rispettivi autori, riprodotte per scopo di discussione in conformità con l’articolo 10 della Convenzione di Berna, gli articoli 70, Legge 22 aprile 1941 n. 633 e D.L. n. 68 del 9 aprile 2003 della legge italiana

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