Metà novembre - Regola n.1: prima ci sono io. Regola n.2: devo fidarmi di me.
In questi giorni mi sono alzata al mattino con la gola in fiamme e sempre la sensazione di avere gli occhi appiccicati, come quando si ha la congiuntivite ma senza secrezioni.
Durante le giornate sia il dolore alla gola che la sensazione agli occhi migliora notevolmente fino a sparire.
Avevo in programma di leggere ma in realtà mi sento molto stanca e pigra quindi mi dedico a guardare film in tv. Mi piacciono molto i film che trattano di magia, c’è il male ed il bene.
Così come nei corsi online che seguo. Abbiamo parlato di cariche negative e di come le emozioni negative favoriscano la formazione di queste.
Diciamo che in tutti i film che ho visto c’è sempre presente la dualità bene/male, luce/ombra e in tutti i film c’è sempre una persona che si distingue perché crede che tutto sia possibile.
Che dire: questo virus spesso mi ha messo a dura prova, soprattutto quando ti accorgi che sei sempre molto stanco, che fai fatica a respirare, che vorresti fare molte cose ma poi.. il fisico non supporta le idee. È lì che esce il supereroe che c’è in ognuno di noi. O perlomeno che è in me. Infatti sposto il pensiero e mi somministro pensieri positivi.
Il fatto di non essere sola mi ha aiutato molto. Ho ricevuto chiamate di persone a cui io non avrei mai pensato: tutti con pensieri positivi.
Poi ogni tanto esco in balcone a prendermi i raggi di sole che mi scaldano fino a ogni fibra del mio corpo.
Mi sembra di vivere una realtà strana. Il lockdown non l’ho vissuto perché ho sempre lavorato. Gli operatori ASL mi chiamano quasi tutti i giorni per sapere come stiamo io e S., la Protezione Civile ci ha portato dei bidoni per mettere i nostri rifiuti (sono gli stessi che si usano in Ospedale per il materiale infetto). Questo un po’ mi fa sorridere perché io ho sempre sostenuto la raccolta differenziata…
Dietro a tutto questo c’è anche il sentirsi trattati come “appestati”.
Mi rendo conto che queste “attenzioni” giocano a favore di quei pensieri negativi che ti fanno sentire un peso, un diverso. Si percepisce la paura di chi ti chiama.
È molto strano ma questa macchina che ruota intorno ai positivi è costruttrice di paure e ansie.
Nel frattempo mi sento sempre meglio. Il riposo sta giovando sulla mia guarigione, infatti non ho iniziato nessuna terapia.
Parlando con un’amica penso di essermi presa il virus perché ero stanca e lei mi ha chiesto perché non avessi chiesto aiuto. In realtà non pensavo di averne bisogno. Credo che essermi ritrovata a dover gestire il mio lavoro come responsabile, l’essermi fatta carico dei problemi degli altri, abbia distolto lo sguardo da me.
Quindi lezione imparata: prima ci sono io. Le responsabilità vanno prese e affrontate ma senza sentire il peso del mondo sulle spalle e soprattutto se il carico è tanto posso decidere di chiedere aiuto e condividere!
Un altro fattore che mi ha reso più fragile è stato di non dare retta a una parte profonda di me nella gestione di un problema. Il mio cuore mi diceva che il problema doveva essere affrontato in un modo ma la mia testa ha dato retta a persone che erano intorno a me che io reputo più esperte ed in gamba di me. Questo ha fatto si che si creasse una crepa dentro di me, anche perché sono venuta a sapere in un secondo tempo che il mio sentito era corretto: credo che chi mi stava intorno non fosse del tutto lucido nel dare le soluzioni. Al di là dell’episodio, che sono sicura andrà comunque a buon fine per le persone coinvolte, rifletto come la minaccia alla mia integrità (senso di colpa) e nei confronti delle persone coinvolte possa aver permesso al virus di entrare.
Altra lezione imparata: dare adito al mio sentito, fidarmi di me. Non ho più bisogno di prove, quello che sento è vero ed è potente. Credo nel bene e sto imparando sempre di più a credere negli essere umani, che non sono i loro comportamenti. Questo per me è fondamentale e nel rispettare la dignità di ogni essere devo in primis rispettare me!!!
Oggi è lunedì. Una nuova settimana inizia e io ci sono.
Monica.