Una testimonianza di Naomi Chindamo che ha partecipato al corso Comunica 33 di Pomezia (Roma)
Mi chiamo Naomi Chindamo e faccio parte di una meravigliosa associazione di volontariato, Linfoamici Onlus.
Siamo da poco rientrati dall’ultima sessione del corso in C.U.I Comunicazione Umana interattiva.
Dire che è stata un esperienza meravigliosa è dire poco. Nella nostra vita spesso diamo tutto per scontato.
Il nostro modo di vivere le relazioni ormai è praticamente distorto da una quotidianità che va veloce, che non ti fa soffermare sul bisogno proprio e altrui.
Da volontario molto spesso ti trovi a dover gestire i bisogni altrui, a dover dare la spalla a chi nel proprio dolore non riesce a vedere la speranza, ma è soltanto guardando dentro noi stessi e ascoltando i nostri bisogni che saremo poi in grado di dare assistenza al prossimo.
Ognuno di noi porta con sé bisogni che, se non riconosciuti, possono portare un senso di frustrazione che poi riversiamo nella vita di tutti i giorni.
Se ognuno di noi provasse a capire che siamo essere umani con le nostre fragilità ma da esse possiamo arrivare a trarne punti di forza si aprono scenari meravigliosi. Improvvisamente tutto intorno a noi si chiarisce perché saremo compresi noi a nostra volta.
La capacità di calarsi nei panni altrui credo che sia il bagaglio di ricchezza più grande che possiamo portarci dietro. Il far sentire la persona che abbiamo davanti capita, accettata e valorizzata apre la nostra vita a scenari di luce. E solo così possiamo realizzare che siamo portatori di speranza.
Voglio ringraziare UPE e Linfoamici Onlus per l’opportunità data di partecipare a questo corso che mi ha cambiato nel profondo insegnandomi a mettermi davanti allo specchio e a capire che tutto ciò che non vorrei mai vedere davanti a me per me stessa non debbo farlo vedere davanti agli occhi altrui.
E ho rafforzato un concetto a me caro che il saper comunicare abbatte ogni muro eretto dalla nostra razionalità.
Il saper comunicare trova la strada anche nel deserto.
E a proposito di strada nel deserto come associazione ne abbiamo fatta tanta da quel primo Linforaduno dove poche persone radunate hanno dato vita a questa meravigliosa mission
“il cancro non è contagioso, l’amore sì”.
Abbiamo progetti importanti come la realizzazione di altre TEEN ZONE ovvero consolle studiate ad hoc per dare sollievo ai meravigliosi pazienti adolescenti che si ritrovano a trascorrere lunghe giornate dentro ai reparti.
Il nostro prossimo appuntamento nel quale invitiamo tutti coloro che vogliono abbracciarci è il 3 giugno al Pantheon per poter appunto gridare con i nostri abbracci che l’amore è il motore di questa vita e che “Il Cancro non è contagioso, l’amore sì“.
FREE HUGS a tutti.
Info: www.linfoamici.it