La CUI – racconto di un’esperienza

Un contributo di Livia Bissolati


A chi si rivolge il corso CUI?

L’acronimo CUI significa “comunicazione umana interattiva”. Ho conosciuto la “CUI” lo scorso anno in occasione di un corso di aggiornamento per insegnanti, dove il relatore ci parlava in linea teorica di comunicazione tra esseri umani, di vari tipi di comunicazione, di che cosa può interferire all’interno di essa e che cosa la può condizionare. Non sapevo ancora cosa fosse la “CUI” nella pratica, anche se l’offerta di partecipare ad un fine settimana di approfondimento mi attirava: così mi sono ritrovata un venerdì sera di metà giugno all’interno di una sala del bellissimo castello di Magliano Alfieri con un gruppo di persone di diverse età che non avevo mai visto.  Da subito ho capito quanto la CUI avrebbe potuto fare al caso mio. Avevo bisogno di buttarmi, di mettermi in gioco e di crescere attraverso l’energia positiva che stavo respirando.  Dovevo solo lasciare che le emozioni mi avvolgessero. Da allora a scadenze regolari, ma non impossibili, ci siamo ritrovati, ed ogni volta ho ritrovato un “pezzo” di me.

Le persone cambiano ma il gruppo è sempre lì pronto ad ascoltare, a percepire empaticamente i tuoi progressi, le tue fatiche, le tue gioie e le tue sofferenze ed il dolore se ne va, perché la comunicazione umana interattiva aiuta anche in questo.

Penso che il nostro cervello abbia un potere enorme ma non sappiamo usarlo appieno.  Le nostre paure, i nostri condizionamenti ci impediscono di vivere la nostra vita come davvero vorremmo e quindi non ci aiutano ad arrivare ad essere felici. Quello che la nostra mente può fare è allontanare quei condizionamenti e quelle paure, perché possiamo vederli con occhi diversi o da punti di vista diversi e da lì cambiare, trasformarci, ribaltare la nostra vita. Dobbiamo, però, allenarci… e bisogna provare per credere!

Il corso CUI è aperto a tutti gli adulti, anche se penso, da mamma ed insegnante di scuola superiore, che su degli adolescenti, l’effetto sarebbe strepitoso.  Il loro cervello è ancora aperto al cambiamento e di sicuro meno condizionato del mio! Lo consiglierei anche alle coppie come esperienza da vivere assieme per scoprire magari aspetti del partner che non ci si sarebbe mai aspettati e vedere poi i risultati nella vita reale. Non è un’esperienza adatta ad una certa categoria di persone.  Tutti noi abbiamo bisogno di conoscere meglio noi stessi per riuscire a relazionarsi con gli altri, in famiglia, sul lavoro, nella vita di tutti i giorni. Può sembrare comodo vivere sulla superficie senza mai farsi delle domande sul perché diciamo o ci comportiamo in un certo modo. In realtà credo che la consapevolezza possa portare solo del bene a noi e agli altri.

La CUI fa questo. Ci aiuta ad andare nel profondo di noi stessi e a tirare fuori tutto il meglio per affrontare qualsiasi situazione della nostra vita. Grazie CUI.

 

 


 

 
unsplash-logoCristina Cerda

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