L'amore non ha mai fatto male a nessuno
Ieri mattina abbiamo iniziato la pulizia a fondo della cucina.
Ti accorgi di quante cose ci sono in casa quando ti metti a fare questo lavoro.
Ho buttato via un po’ di roba e ho risistemato tutto cambiando praticamente la posizione a ogni cosa (per la gioia di chi vive in casa, hahaha).
Ho passato buona parte della giornata a chiamare tre numeri di telefono dell’ASL per avere un certificato dove viene dichiarato che mio figlio è guarito così può riprendere a frequentare la scuola. Purtroppo non mi ha risposto nessuno e quindi niente scuola. Nonostante i vani tentativi, ho trovato più persone che hanno cercato di aiutarmi.
In compenso mio figlio è potuto tornare ad allenarsi per giocare a calcio. Alla società è bastata un’autocertificazione e la copia del referto dove si attesta la negatività del tampone.
La burocrazia in realtà è molto strana e a volte complicata… solo ieri mi è arrivata la lettera dell’ASL relativa al contagio ed ai comportamenti da adottare. In questa lettera inoltre c’è scritto che la persona è libera dall’isolamento dopo la quarantena (quattordici giorni) accompagnata da un tampone negativo o dopo ventuno giorni di isolamento.
Alla scuola questo non basta, bisogna avere il via dall’ASL. Forse per chi lavora in questo periodo di grande stress e per chi deve riprendere la sua normale attività, sarebbe meglio se questo sistema fosse meno rigido. Naturalmente non entro in merito all’organizzazione perché non mi piace criticare se non si è dentro, ma da utente mi rendo conto che questo metodo crea forte disagio.
Mio figlio rimane indietro con il programma ed è obbligato a stare a casa quando invece andare a scuola gli permette di avere una vita sociale e dei contatti umani.
Ieri sono venuta a sapere che il papà di un suo compagno di calcio è stato ricoverato in sub-intensiva ed è intubato. Per fortuna le condizioni sono stabili.
Questo signore mi aveva chiamata la settimana scorsa per sapere come stavo e mi aveva detto che anche lui aveva il tampone positivo ma era asintomatico. Mi sono un po’ preoccupata perché lui ha dei problemi seri di salute. Lui mi ha rassicurata dicendomi che stava bene.
Venire a sapere che invece la patologia si è aggravata così mi ha spiazzata. Ho provato un forte dispiacere ed ho emesso amore per lui.
L’emissione d’amore è mandare un’energia positiva a quella persona che ne può fare l’uso che vuole.
Cosa vuol dire? L’amore non ha mai fatto male a nessuno, noi esseri umani nasciamo da un atto d’amore, è un’energia primordiale legata alla vita. Quindi io ho imparato ad emettere amore per ogni persona che è in difficoltà, al massimo non cambia niente.
Oggi ho saputo che quel papà è ancora intubato ma le sue condizioni migliorano.
Ho anche pensato a qualche giorno fa, a come dei pensieri negativi ti possano portare fuori dalla tua traiettoria.
Ho sempre creduto nella forza della meditazione che facciamo tutte le sere con l’università Upe, dove il principio base è l’emissione di amore (frequenza energetica, forza) per spostare il pensiero dalla rabbia all’amore, dall’offesa al perdono, dalla malattia alla guarigione, dalla paura al coraggio, dal buio alla luce. La trovo veramente una forza: portare bene, speranza e luce in questo momento in cui la paura e l’incertezza la fanno da padroni.
Adesso vedo con più chiarezza come la potenza di questa meditazione mi abbia aiutata a superare la malattia senza l’utilizzo di farmaci, senza complicazioni e comunque in modo tutto sommato positivo e costruttivo e come un momento di debolezza, rabbia, offesa stesse mettendo in dubbio tutto ciò.