Un contributo di Monica Franco, Iscritta ai corsi UPE.
Ogni volta che torno a casa da un residenziale mi sento sempre arricchita, ma mai come questa volta credo che la mia vita possa veramente cambiare: ho scoperto l’assoluto!!!
Un’istanza (anima) viene sulla terra e incontra l’assoluto (ci sono solo io, esisto solo io, esistono solo i miei bisogni) che appartiene all’essere umano. Tra i due viene stipulato un “patto” per la convivenza di entrambi.
Nella prima parte della vita dell’essere umano i bisogni di base: cibo, calore, respiro, ecc. fanno sì che l’assoluto cresca e prenda sempre di più il comando, anche sull’istanza. L’assoluto chiede nutrimento attraverso il soddisfacimento dei bisogni.
Diventa sempre più ingombrante e più subdolo.
Tanto ingombrante che guida le nostre scelte e ci priva della libertà.
Per me è stato veramente sconvolgente scoprire che se le cose non mi venivano date solo come il mio assoluto le pretendeva non erano riconosciute. Per esempio coccole o carezze se non pervenute come da me richieste, non accettate quindi sofferenza per me e per chi mi stava e sta vicino!!!
In tutto questo anche l’istanza non riesce ad esprimersi e quindi di nuovo malessere e sofferenza; credo che l’unico modo per riconquistare la nostra libertà sia di “uccidere noi stessi per dare vita a noi”.
Bisogna imparare l’umiltà e assecondare la nostra istanza.
Sempre di più capisco l’importanza e l’arricchimento che mi arriva dalla presenza e dalla condivisione con le altre persone.
Ringrazio tutti i miei compagni di viaggio che come me si stanno mettendo in gioco per potersi esprimere.