La percezione del tempo

La percezione del tempo

Guida pratica per la realizzazione del futuro

Prima di addentrarci nel futuro sarà opportuno chiarire il concetto del tempo.

Esistono diverse modalità di percepire il trascorrere del tempo, sicuramente ne avete avuto esperienza.

La misurazione del trascorrere temporale su questo pianeta è stata concepita in relazione alla velocità orbitale dello stesso intorno alla sua stella: un’orbita completa la chiamiamo “anno”, la rotazione completa del pianeta sul suo asse l’abbiamo chiamata “giorno”. Gli egizi 3500 anni fa divisero questo giorno in 12 più 12 fasi e questa divisione, nonostante i tentativi di cambiamento, è tuttora mantenuta. Agli assiri babilonesi si deve la divisione in 12 mesi dell’anno e in 60 parti dell’ora dette da noi “minuti”, a loro volta fatte di 60 secondi.

Quindi è una misurazione “terrestre” che ovviamente non può essere usata su altri sistemi stellari ed è utile su questo pianeta solo a noi esseri umani… Io non ho mai incontrato un animale che fosse in ritardo o in anticipo, voi?.

Perché l’uomo ha sentito la necessità di misurare il tempo? Cosa lo differenzia da tutti gli altri animali in relazione al tempo?

Gli esseri umani ne percepiscono il trascorrere così come lo scorrere di un fiume… ma come faccio a percepire il movimento di un flusso d’acqua? Devo stare fermo rispetto al fiume che si muove, altrimenti se sono solidale con il flusso, ciò che noterò sarà il movimento delle sponde del fiume… non il mio.

Per il tempo è la stessa cosa, per percepirne il trascorrere devo uscirne fuori.

Io, per quanto stia provando, ancora non ci riesco. Allora mi domando “ma è una reale percezione o una speculazione mentale?” “e se fosse una speculazione, sarebbe soggettiva?”.

Ed ancora mi dico “quindi abbiamo un trascorrere del tempo reale, rilevabile tecnicamente ed uno percepito mentalmente quindi individuale ma non reale?”.

Tutti noi abbiamo almeno una volta nella vita percepito il tempo come lunghissimo…che non passa mai…dove ogni secondo sembra un’eternità ma anche cortissimo… volato via… in un attimo.

Gli stati emotivi giocano un ruolo fondamentale nella nostra percezione del trascorrere del tempo: l’ansia, la paura lo rallentano fin quasi a congelarlo mentre l’entusiasmo, la gioia, la felicità lo accelerano, lo accorciano.

In uno stato meditativo profondo si perde totalmente la percezione del trascorrere del tempo allo stesso modo di quando si dorme.

Nei sogni poi il tempo percepito si dilata in maniera esponenziale tanto che in un micro sogno di pochi secondi viviamo esperienze di minuti e in un sogno pochi minuti diventano ore… (a tal proposito consiglio la visione del film Inception).

Vi lascio, per ora, chiedendovi di “soffermarvi un istante” sulla differenza tra tempo reale e tempo percepito che ci introduce in un altro piano di consapevolezza….percepisco la mia realtà o la reale realtà?

Stefano Scaccianoce

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