Qui e Ora. Danza.

Qui e Ora. Danza.

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Eccolo lì. Uno sguardo. Un sorriso che parla.

“Balliamo?”

“Si”

Una mano accogliente stringe la mia, diventa un abbraccio.

I piedi iniziano a muoversi a ritmo, insieme, le gambe si intrecciano, l’abbraccio si stringe più forte…

Una giravolta!

Un sorriso. Gli occhi chiusi per sentire di più la musica, connettersi all’abbraccio che guida, al cuore dell’altro che batte forte… Sarà la fatica del ballo?

Una giravolta a destra! Un’altra giravolta a sinistra!

E spazio e tempo non ci sono più.

La musica e l’abbraccio pretendono la mia attenzione: non posso vagare con la mente, le preoccupazioni, i pensieri non si fanno sentire. Devo essere lì presente, lo è il mio corpo, lo è la mia mente…

Sono nel qui e ora. Nell’infinito presente passato futuro.

Riparte la musica. Un festoso cerchio. Risate. Coppie che si scambiano. Gioco. Divertimento

Quanto tempo è passato…

Ora non si può abbracciare, sono lontani i sorrisi, gli sguardi, le mani non stringono più…

E come si fa a ballare?

Ecco lì i piedi… i miei piedi.

Le gambe… le mie gambe.

Le mani.

Ci sono, sono tutti lì al loro posto. Ci sono. Ci sono io.

La musica parte. I piedi cominciano a battere il ritmo. Le gambe li seguono. E poi il bacino, il busto, le braccia, le mani, la testa, i capelli… si anche i capelli cominciano a muoversi in una loro danza.

Chiudo gli occhi

È la mia danza. Un po’ tango, un po’ valzer, un po’ rock… Non assomiglia a nessuna e a tutte, a tratti goffa, anche scoordinata, ma è la mia danza unica e inimitabile.

E inizio a sorridere.

L’energia scorre da terra, dai piedi sale fino alla testa, fino ai capelli. Dalle radici si libera leggera.

Sono nel qui e ora. Gioia. Presenza. Leggerezza.

Bellezza. Mi sento bella (certo appena si potrà devo andare dal parrucchiere).

Mi abbraccio.

La stanza si trasforma in un prato fiorito… Alberi. Fiori attorno a me… farfalle che volano.

Gli uccellini che cantano (forse quelli sono qui con me fuori dalla finestra… In questi giorni sono tornati a cantare. Il silenzio della città li ha accolti).

Il sole. La luce. Una spiaggia… La brezza del mare, le onde del mare che cullano.

Ballo.

Una piazza della mia città. Bambini che giocano. Un venditore di palloncini. Coppie che camminano mano nella mano. Un gelato. Anziani che chiacchierano sulle panchine. Risate. Qualcuno che suona.

Qualcuno che balla felice. Ridendo balla. Abbracciato. In cerchio. Saltando. Ballando.

Ballo.

Ballo.

Che cosa accadrebbe se invece di limitarci a costruire la nostra esistenza
avessimo la follia o la saggezza di danzarla?

(R. Garandy)

Chiara Lenzi

Photo by Liel Anapolsky on Unsplash

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