Mettersi in gioco per cambiare

Da pochi giorni si è concluso ad Asti il primo dei due week-end del corso per operatori C.U.I (Comunicazione Umana Interattiva). Dopo qualche mese finalmente sono riuscita a partecipare, ed è stata un’esperienza meravigliosa. Eravamo tra le 15 e le 20 persone, a seconda dei giorni, e venerdì sera è iniziato il tutto. Cosa accomuna le persone presenti? Il desiderio di cambiare, e perché le persone cambiano?
Se ci fermiamo a pensare con attenzione, vedremo che il cambiamento avviene spesso nelle situazioni di sofferenza esasperante ed estenuante: quando non è più possibile rimanere dentro una determinata circostanza, noi cambiamo.

Ma si può cambiare in altri modi? Abbiamo mai pensato di cambiare mossi da qualcos’altro che non sia il dolore? Possiamo scegliere di cambiare perché ci conviene o ci è utile, invece di farlo perché siamo costretti? Per cambiare bisogna essere pronti e disposti a rischiare e mettersi in gioco, ad andare al largo e lasciare il porto.

 

Durante il secondo giorno si parla dei bisogni e dei condizionamenti che fanno parte di tutti noi, e, grazie a questo argomento, ognuno riscopre delle piccole-grandi verità di sé: le forze che ci muovono inconsciamente poco alla volta vengono alla luce, e qualcosa si fa più chiaro, serve avere coraggio della verità. La giornata continua ricca di contenuti e nuove consapevolezze, e, stimolati da una persona che esprime la mancanza di un compagno nella propria vita, si arriva alla domanda: come seducete una persona che vi piace? Sembra piuttosto scontato ma non lo è.
Avete mai pensato a quali strategie di seduzione possedete e mettete in atto? Io, personalmente, non ci avevo mai pensato ma effettivamente ci sono dei gesti e degli atteggiamenti caratteristici, che utilizzo sempre, ed ecco un’altra piccola verità: noi adottiamo una strategia di seduzione fin da piccoli, per soddisfare la necessità di affetto. Con la consapevolezza di ora posso adottare altre strategie?

 

Arriviamo a domenica, l’ultimo giorno. Il gruppo a poco a poco inizia a conoscersi, e mi piace cogliere tra di noi degli sguardi o dei sorrisi come a dire:

“È bello non essere soli, scoprirsi umani e quindi accomunati dalle stesse difficoltà e paure, possiamo essere l’uno lo specchio dell’altro per capire meglio chi siamo, si può avere coraggio della nostra verità”.

 

Questa esperienza ci mostra con chiarezza che la legge dello specchio è potente, e nel momento in cui siamo disponibili verso noi stessi e abbiamo coraggio della verità ogni cosa si può fare.


Justin Luebke

Condividi con le persone a cui tieni

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.