Le successioni ecologiche: l’evoluzione degli ecosistemi nel tempo

Le successioni ecologiche: l'evoluzione degli ecosistemi nel tempo

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Torno, dopo qualche tempo, a parlare ancora di ecosistemi e in particolare della loro evoluzione nel tempo.

Ogni ecosistema sulla Terra è un entità dinamica che muta costantemente, mantenendo al proprio interno condizioni di equilibrio.

La successione ecologica rappresenta il processo attraverso il quale una comunità di organismi all’interno di un ecosistema si trasforma, più o meno lentamente, modificando le proprie condizioni di crescita e la propria composizione in specie. Ciascuna fase distinta nella dinamica della comunità è definita stadio, e rappresenta un punto nel continuum del cambiamento.

Nei vari ambienti, le successioni iniziano con organismi pionieri (come batteri, licheni o alghe) in grado di sopravvivere e riprodursi in ambienti poco ospitali e con scarse disponibilità alimentari. La presenza di questi organismi modifica le condizioni fisico-chimiche dell’ambiente, preparando e favorendo l’insediamento di comunità differenti, composte da organismi più complessi e con esigenze ecologiche maggiori. Le interazioni di questi ultimi con l’ambiente producono ulteriori variazioni che consentono la presenza di altri organismi, e così via.

In poche parole, l’ecosistema evolve tramite l’avvicendamento di differenti comunità (in relazione alle modificazioni dell’ambiente fisico-chimico operate dagli organismi stessi), per poi raggiungere uno stadio finale di maturità detto climax, dove vi è generalmente una biodiversità elevata e un’utilizzazione ottimale delle risorse disponibili. Il climax presenta il massimo grado di equilibrio e massima omeostasi, cioè la capacità del sistema di assorbire le perturbazioni esterne mantenendo integra la propria struttura.

Tuttavia, in qualsiasi momento della successione vari eventi di disturbo (di origine naturale come incendi, uragani, eruzioni vulcaniche o dovuti all’impatto dell’uomo) possono modificare le condizioni esterne e far regredire l’ecosistema a stadi precedenti. In questo caso le successioni, dette secondarie, possono essere più veloci e consentire l’insediamento di comunità più complesse sin dagli stadi iniziali; l’evento che ha causato la distruzione dell’ambiente può non aver comunque impedito la conservazione di alcuni elementi, come semi o spore di specie precedenti, in grado di germogliare nuovamente a seguito della perturbazione.

Così come gli ecosistemi, si può dire che anche l’evoluzione del nostro ecosistema interiore proceda con meccanismi analoghi a quelli delle successioni ecologiche, soprattutto quando decidiamo di intraprendere un percorso di crescita che ci porti ad una maggiore conoscenza di sé. Dal momento in cui iniziamo ad osservarci ed ascoltarci con la volontà di evolvere e raggiungere il nostro bene, ci predisponiamo ad espandere la nostra coscienza e potenziare la nostra intelligenza emotiva, è inevitabile.

Ogni aumento dello stato di coscienza può essere considerato uno stadio della successione, dove la nostra complessità interiore aumenta e la consapevolezza si stratifica. Ogni esperienza che viviamo, ogni passo nella crescita, modifica l’ambiente esterno e il nostro ambiente interiore, ponendo le basi e creando le condizioni per lo sviluppo di una nuova consapevolezza.

Siamo in cammino verso il raggiungimento del nostro personale climax, dove siamo stabili, centrati e capaci di utilizzare al meglio le risorse disponibili (sia le nostre risorse interne cui possiamo attingere, che quelle esterne dalle quali dipendiamo).

Proprio come per gli ecosistemi, il climax non è una condizione fissa e immobile, ma può essere destabilizzata da vari eventi, che però solo apparentemente ci fanno regredire. I semi che abbiamo sparso durante il nostro percorso si conservano nel terreno, pronti a germogliare di nuovo e a riprendere la nostra interminabile evoluzione con un rinnovato vigore.

Nei prossimi articoli continueremo ad esplorare altre analogie che possiamo scorgere tra noi e gli ecosistemi naturali.

A presto

Martina Pierdomenico

Voce di Chiara Lenzi

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