I racconti di Esmeralda
Sai quanto vali?
Aprile, il tempo trascorre. Abbiamo superato Pasqua e Pasquetta improvvisando ritrovi virtuali o pic-nic sui balconi. Insomma abbiamo scoperto innumerevoli risorse che erano sopite dentro di noi.
La domanda è: perché?
Cosa ci spinge a reprimere il nostro spirito di iniziativa?
Proverò a dire la mia.
Incontreremo l’ossequioso, l’incontentabile, il permaloso il superficiale senza renderci conto che ogni nostra azione sarà volta al soddisfacimento di altri e in base a questo ci sentiremo appagati. Ora però parliamo tra di noi. Io farò degli esempi e voi mi direte con alzata di mano “sì, è successo anche a me” oppure “no, a me mai”.
Prima ipotesi. Un familiare vi chiede all’ultimo momento di occuparvi di una questione ritenuta urgente ma che voi sapete benissimo non esserlo. Per non deludere la richiesta vi rendete disponibili, poi mentre siete in macchina esplodete con un “che palle! Sempre così, fai questo, fai quello e neanche ti chiedono se puoi. Cretina io che lo faccio, la prossima volta non rispondo”.
Seconda ipotesi. Stessa richiesta, stessa disponibilità ma in questo caso il familiare vi riempie di elogi per la vostra competenza e sempre in macchina voi direte “È sempre così, quando vogliono essere sicuri devo occuparmene io perché sono affidabile”.
Terza opzione. Siamo sempre con la stessa famiglia esigente, analoga richiesta ma in questo caso le premesse sono di rivolgersi a terzi se questo ci crea disguidi. A questo punto la nostra reazione diventa un ballottaggio tra il senso del dovere, il sentirsi un ripiego, non necessario e un senso di liberazione ma di fatto siamo in totale confusione.
Perché? Quando abbiamo iniziato a censurare le nostre emozioni? Quando abbiamo smesso di dare il giusto peso e valore al nostro tempo e a ciò che siamo?
Per dare alcune indicazioni dovremmo risalire alla nostra infanzia, al periodo della nostra vita in cui la memoria inizia ad assorbire i rudimenti delle buone maniere. Non negate, è successo a tutti! “Saluta la signora, fai ciao ciao con la manina, ringrazia, non toccare, non parlare se non sei interpellato, stai fermo, non muoverti” e tra le peggiori “guarda quel bambino come è bravo, non come te”. Centinaia di queste affermazioni resteranno impresse a ferro e fuoco e, se non scardinate, mineranno ogni nostra decisione futura, così come la nostra incapacità di comprendere il nostro valore.
Potrei scrivere un’enciclopedia di situazioni e reazioni ma altro non sarebbe che l’ennesimo manuale di cui non abbiamo bisogno. Sento invece di aprire non uno spiraglio ma un varco, entrare se è il caso con una ruspa immaginaria e demolire queste barriere (se questo è il vostro obbiettivo chiaramente, ma se state leggendo qualche possibilità c’è). Siamo creature meravigliose ed uniche,
ognuno con le sue specificità come terra su cui può crescere una quercia o un fiore. Questo forse da meno valore alla terra? Certo che no, la rende solo diversa.
Il mio vuole essere un canto come quello del gallo all’alba, un inno al risveglio. Iniziamo a chiederci chi siamo, dove ci sta portando la nostra vita, stiamo davvero percorrendo la via che volevamo o ci siamo adeguati, rassegnati o peggio ancora convinti che è cosi? Sappiamo ciò che valiamo? O il bisogno di avere conferme attraverso gli altri ha azzerato la nostra capacità di dare valore a tutto il nostro essere. Sento come tutti il peso della limitazione delle mie libertà di movimento, ma questo solo nel senso fisico, non posso fare le mie chilometriche camminate, prendere un caffè con amici, è vero ma sono convinta che questa situazione ha il suo perché. Nella frenesia di vivere abbiamo smesso di esistere, di sentirci un tutt’uno con l’universo, di ascoltare il nostro cuore affidandoci a ciò che ha determinato la nostra evoluzione, l’istinto.
Sai quanto vali? Si, io credo di si. Puoi superare la tempesta perché sai di essere tu stesso tempesta o riparo. Sai di poter cadere e rialzarti, sai che sbagliare è imparare, non fallire. Sai che essere te stessa/o ti renderà non solo felice, ma libera/o e questa sensazione non potrà essere fermata da nessuna pandemia.
Siamo importanti, preziosi e più di tutto siamo fratelli e sorelle, figli di questo meraviglioso Universo. Siate felici.