Hai voluto la bicicletta? giorno 3
Giorno 3 Roseto
E’ così mi sono innamorata della mia bici a noleggio. Direi amore a prima vista.
E’ una city bike di alluminio leggero, sembra nuova, in una parola meravigliosa.
Ha una lucetta di silicone rosa, è indubbiamente femmina.
Era da tanto che volevo provarne una, e ora ho tutta una settimana con lei.
Il giorno scorre tra un paesino e l’altro, in un’unica soluzione; un tratto di costa che non conoscevo, è ben curato e questo mi fa piacere. Preferisco altri tipi di costa, più selvatici, questo non toglie che l’Italia ne abbia veramente per tutti i gusti.
La ciclabile cambia colore passando da un paesino all’altro. Pedalo sui colori e mi sento profondamente allegra.
Arrivati a destinazione c’è da decidere sul tratto extra-tour facoltativo, quello solitamente in salita per arrivare a vedere il panorama dall’alto. In questo caso saranno 5km per arrivare a un paesino con vista dal mare fino al Gran Sasso. Sono un po’ stanca, non sono certa di riuscirci.
Vengo incoraggiata a proseguire. La nostra ciclo-guida mi dice “non ti abbandono, se serve ti spingo”. Frase magica che scioglie ogni riserva, e anche qualcos’altro dentro nel profondo. E così si va.
P. che si gode la sua ebike, mi propone quasi subito di spingermi un po’. Accetto volentieri. Poi nel tratto più duro arriva la ciclo-guida che si allena spingendomi, e sento come l’effetto del vento che spinge da dietro. Meraviglia!
Assaporo il gusto dell’aver abbandonato l’orgoglio che un tempo mi avrebbe fatto rifiutare l’aiuto. E’ bella la mia età perché si arriva a lasciare andare tante sovrastrutture auto-limitanti. Addirittura canticchio e faccio qualche battuta ingenua sul tema spinta, sorvoliamo. Tra le righe aleggia un beato doppio senso, che non era intenzionale e che spero sia passato inosservato. Invece zac! puntualmente a cena mi viene riproposto (come i peperoni). Bene questo mi da’ la misura della confidenza che il pedalare insieme sta generando nel gruppo.
Gabriela Ragazzi
Voce di Chiara Lenzi