Granelli di consapevolezza, oltre la paura
Tra le letture estive mi sono imbattuta in questa curiosa storia zen che narra della paura: emozione e frequenza che ci accomuna un po’ tutti nell’arco della nostra vita.
Come uscirne?
Il racconto qui di seguito ci da qualche spunto di consapevolezza.
Buona lettura!
In un antico monastero cinese c’era un monaco, che ogni volta che si ritirava in meditazione, vedeva un lupo inferocito che lo inseguiva. Egli non riusciva più a meditare a causa di questa visione. Aveva iniziato anche ad aver paura a prendere sonno la sera, perché ogni volta che chiudeva gli occhi era assalito da quell’animale così reale ai sensi.Così un giorno andò dal suo maestro per chiedergli consiglio, e disse: “Maestro adorato, aiutatemi. Un lupo inferocito mi perseguita. Ho molta paura, non riesco più a meditare e neanche a dormire. Cosa devo fare?”
Il Maestro rispose: “Tieni questo pennarello, quando vedrai il lupo disegnagli una bella croce sul petto e vedrai che scomparirà”. Il discepolo era un po’ titubante, ma era anche molto fiducioso nel suo venerato maestro, così si mise subito a meditare con in mano il pennarello.
Quando chiuse gli occhi, dopo pochi attimi, il lupo apparve. Preso da grande forza e volontà nel vincere quella paura, quando il lupo gli saltò di sopra, prese il pennarello e fece una bella croce nel suo petto e il lupo, improvvisamente, scomparve.
Preso da grande gioia, il giovane monaco, andò dal suo maestro per raccontargli della buona riuscita e disse: “Maestro, avevate ragione, ho fatto una croce sul lupo ed improvvisamente è scomparso. Ho vinto la mia paura, di questo ve ne sono grato, ma vi prego, spiegatemi cosa è accaduto al lupo”.
Il maestro sorridendo gli disse: “Hai visto il tuo petto?”. Il discepolo, così, chinò gli occhi sul suo corpo e vide che era segnato da una croce, la stessa fatta un attimo prima al lupo.
Così egli capì che le paure e le preoccupazioni sono solo frutto dei propri pensieri, ma non di realtà concrete.
Cosa ci insegna questo racconto zen?
Le paure e le preoccupazioni nascono nei nostri pensieri, ma a volte ci pensiamo così tanto che ci sembra che possano diventare delle realtà concrete.
Il maestro ci dice che è arrivato il momento di vivere senza paura, che non significa altro che sentirci liberi di esprimere noi stessi, anche quando questo può farci star male.
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