UPE con la comunicazione umana interattiva fa scoprire un nuovo approccio con l’altro. Ogni incontro diventa così una risorsa preziosa per conoscere noi stessi ed accoglierci così come siamo aprendoci alla relazione e all’amore.
di Licia Ligios Presidente UPE
Vi è mai successo di pensare “ma incontro sempre le stesse tipologie di persone?”
Spesso questa è una domanda che nasce dall’attenzione che dedichiamo alle relazioni d’amore.
Quante volte a cene di sole donne o chiacchierando con qualche amico,
sentiamo dire….ho chiuso una relazione, incontro un’altra persona che mi piace e dopo tempo scopro che ha delle similitudini di atteggiamenti, comportamenti, proprio quelli che mi infastidivano con il mio ex compagno/a.
Ci sono diversi tipi di pensiero riguardo a questo tipo di coincidenze, a me piace più parlare di attrazione.
Di attrazione, perché?
Perché non è mai un caso chi incontriamo, anzi è un’opportunità per vedere la nostra parte inconscia.
Queste persone hanno delle caratteristiche simili a quelle di nostro padre, madre o di chi ne ha fatto le veci.
Logicamente non ce ne accorgiamo, forse dopo tanto tempo…o se ci facciamo domande più profonde e decidiamo di vederci meglio.
A volte si va avanti in relazioni sterili o si rimane soli per paura di essere feriti.
Diamo sempre la colpa all’altro, eppure una domanda dobbiamo farcela: è d’obbligo verso noi stessi, chiedersi il perché di queste “coincidenze”
Si può scoprire, attraverso l’altro, una parte di noi sconosciuta o rifiutata. A volte sono proprio quegli atteggiamenti, comportamenti per noi così fastidiosi, che spesso giudichiamo.
Imparando ad amare l’altro, concediamo un accesso a noi stessi, a quel bambino che può essere stato ferito, limitato per educazione, cultura o contesto sociale di crescita e a cui è stato impedito di modificare comportamenti non idonei.
Per questo l’altro è importante, così trattiamo l’altro, così trattiamo e mortifichiamo quel bambino nascosto in noi e quanto bisogno abbiamo di esprime e manifestare ciò che è giù nascosto nel nostro inconscio.
Ognuno ci fa da specchio, attraverso lo specchio possiamo avere accesso a ciò che abbiamo rimosso e che ci rappresenta nell’essenza del nostro Essere, riconoscerla amarla…così facendo possiamo imparare ad amare noi stessi.
La nostra università si occupa proprio di questo.
La comunicazione umana interattiva ci insegna che l’altro è la migliore occasione per crescere; che attraverso l’altro mi conosco, mi vedo, mi comprendo.
Questo può solo migliorare i rapporti con chiunque, perché la relazione è con chiunque si incontri nella nostra giornata.
Non ti accorgi che l’Altro è anche dentro di te.
Pensi invece che venga in qualche modo da fuori e ritieni di scorgerlo anche nelle opinioni e azioni del tuo prossimo che ti ripugnano.
Lì, lo combatti, essendo del tutto accecato.Chi invece accetta l ‘Altro che gli viene incontro perché è presente anche in lui, non lotta più, ma guarda dentro di sé e tace.
C.G. JUNG