Granelli di consapevolezza, oltre la paura
L’ASCOLTO è il primo principio della comunicazione.
Se si vuole essere bravi comunicatori bisogna sapere ascoltare.
Personalmente sono ancora in cammino e sto imparando, impegnandomi, l’arte di questa grande disciplina.
Ma cosa vuol dire in fatti concreti “ascoltare”?
Vuol dire imparare ed esercitarsi costantemente a crescere, non in centimetri di altezza ma in consapevolezza.
Imparare a comprendere che tutto non gira intorno a noi ma fa parte di un sistema solare con una sua armonia.
Non siamo abituati ad ascoltare gli altri e neanche noi stessi, il più delle volte non siamo consapevoli di ciò che diciamo e ci offendiamo e offendiamo gli altri senza neanche accorgersene: cecchini un po’ casualmente, innumerevoli volte.
La dimensione dell’ascolto invece ci permette di uscire dal nostro esclusivo punto di vista, andare incontro all’altro, sentire non solo con le orecchie ma con la nostra totalità sensoriale e cerebrale. Ci porta a essere presenti a noi stessi e a chi abbiamo di fronte o dall’altra parte del telefono.
Ci permette di integrare quello che ci sembra così brutto, differente e lontano da noi. Bisogna volerlo e interrompere quel rumore incessante di pensieri, paure, condizionamenti esterni ed interni.
Ascoltare vuol dire accoglienza di sé stessi, delle proprie ombre e luci, vuol dire darsi la prospettiva di una nuova vita che guarda il mondo e le persone senza sentirsi diversi ma parte di esso.
Ascoltare è una meditazione dinamica.
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