8 Consigli pratici e frivolezze per rovinarsi l’esistenza – parte 1

Consigli pratici e frivolezze per rovinarsi l'esistenza

PARTE PRIMA

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Nonostante la consuetudine inviti a elencare, in ordine alfabetico o numerico, i contenuti principali con cui elargire consigli di vita, ho preferito darteli, questi consigli, in ordine sparso, affinché sia tu a individuare in essi la scaletta delle priorità che più si addice alla soggettiva condizione temporanea.
Più per abitudine che per implicazioni legate al sesso, sarei portato a scrivere usando il maschile consigli pratici per migliorare la propria vitama so per certo che a volte, e forse anche di più, cambiare le proprie abitudini giova allo spirito e non solo. Userò, allora, all’occorrenza, tanto per provare qualcosa di diverso, il femminile. Che tu sia uomo o donna, i suggerimenti che darò ti aiuteranno senz’altro a imbruttire la tua esistenza, ma se a leggermi sei tu, uomo, permettimi di dartene uno (giuro, uno solo!) che potrebbe, chissà, tornarti utile nel senso opposto: leggimi come se mi stessi rivolgendo al tuo di femminile, alla tua parte emotiva, soprattutto se per abitudine o paura ne prendi spesso le distanze (perché non fa macho).

Resta sola meno tempo possibile: è certo che prender l’abitudine di passare un po’ di tempo con se stessi induca, prima o poi, all’introspezione. Guai! Fai in modo che non accada mai per tua stessa volontà. Non hai il controllo completo della tua vita; non è possibile averlo. Accade, lo sai, di tanto in tanto che dinamiche esterne vadano a impattare con le nostre vite obbligandoci a indesiderati momenti di riflessione. Fatti bastare questi inciampi e non incasinarti l’esistenza con fuorvianti momenti di analisi auto indotta. Non possiamo certo parlare di evidenza scientifica ma spesso non è solo una rima a unire la superficialità alla libertà o alla felicità. Taluni, ottimisti per lo più, blaterano qualcosa anche al riguardo della stupidità nel suo connubio con la superficialità ma, si sa, le minoranze, in un mondo votato alla ricerca della vittoria ad ogni costo, non vanno ascoltate. Esci spesso e trascorri serate vuote che non distinguerai mai l’una dall’altra anche a breve distanza di tempo, guarda tanta tv, offusca la tua mente nei modi che ritieni più adatti a te e al tuo stile. Non importa con chi esci e con chi trascorri il tuo tempo. È fondamentale non prendersi spazi da condividere unicamente con se stessi. Non fermarti mai troppo a riflettere su come sta andando la tua vita. Potresti scoprire chi non sei.

Fai attenzione a non contrarre la Sensibilità: la letteratura medica cita, tra gli altri, come sintomi inequivocabili della Sensibilità: il commuoversi di fronte alla bellezza della natura, al moto dei pianeti intorno al sole e al grande mistero di cui facciamo parte, o a causa del sorriso ruffiano di una bambina in cerca di attenzioni; provare gioia per ragioni non direttamente ricollegabili a un beneficio personale ma per qualcosa di bello che sta accadendo a chi ha lavorato sodo per riuscire a realizzarsi; anteporre il desiderio di aiutare qualcuno piuttosto che occuparci solo di noi stessi quando non si ha la terza opzione; decidere di fare un passo indietro quando ti è chiaro che non hai ragione o che il merito di quella cosa non è tuo.
B.: i bambini sono da trattarsi con estrema cautela. Quando possibile evitarne completamente la vicinanza. Sono infatti vettori inconsapevolmente infallibili. Sono molti i casi accertati di contagio anche solo in seguito ad un’unica esposizione. I bambini e l’amore che li circonda vanno evitati senza se e senza ma.
In presenza di questi sintomi (ma molti altri potrei elencarne) il consiglio è di rivolgersi immediatamente a persone di indubbia e comprovata insensibilità. Spesso (ma non sempre) sapranno indicare rituali e abitudini ad effetto garantito, frutto della saggezza bifolco/popolana tramandata di madre in figli. Trattamenti per affievolire i sintomi che non riescono a guarire la causa, certo, ma è pur sempre un passo indietro. È importante.

 

CONTINUA…

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Nick Fewings
Copertina a Cura di Maddalena Sarotto

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