Il coinvolgimento progressivo

Rubrica: Principi della comunicazione

di William Giangiordano

Il coinvolgimento progressivo

Il coinvolgimento progressivo consiste nell’adeguare il proprio discorso ad un fine e dare sempre più maggior corpo e sostanza al discorso durante che la comunicazione va avanti.

Questo permette, in un crescendo, di apportare maggior enfasi e pregnanza al discorso e al coinvolgimento emotivo verso l’interlocutore o gli ascoltatori. Costruendo attraverso il verbale, paraverbale e non verbale una vera e propria marcia verso la rivelazione finale, di cui parleremo.

Coinvolgere la persona significa tenerla dentro la comunicazione. Garantire che la stessa ne diventi partecipe e partecipe emotivamente. Quindi presente. La comunicazione diventa pluridirezionale anziché monodirezionale oltre che monotona.

Coinvolgere gli uditori fa sì che si crei quella giusta empatia tra il contenuto e le persone.

Prendete ad esempio molti film o libri, dai thriller ai sentimentali, molte di queste storie sono un vero e proprio crescendo di emozioni, tali da tenerci lì emotivamente coinvolti e partecipi.

Qui più che spettatori verso una fonte narrativa è la persona stessa che diventa fonte di progressivo e rafforzato interesse al contenuto oltre che al contenitore. Il coinvolgimento raggiunge l’apice dal momento in cui si ha una massa emotiva partecipe dove la distinzione non esiste più. Per meglio dire il coinvolgimento da parte di ambedue le parti (chi parla e chi ascolta) è tale che l’una non esisterebbe senza l’altra.

Ambedue sono partecipi di un cammino esperienziale fondato sulla reciproca compromissione emotiva.

In un crescendo di interesse reciproco come fine di una esperienza comunicativa ed umana.

Ritorno sulle prime righe di questo scritto quando dicevo:

Il coinvolgimento progressivo consiste nell’adeguare il proprio discorso ad un fine e dare sempre più maggior corpo e sostanza al discorso nel durante che la comunicazione va avanti.

Perché adeguare ad un fine?

Perché la storia la si sa già.

Non c’è una improvvisazione bensì una programmazione.

Portare in un coinvolgimento progressivo significa aver ben chiaro il dove. Aver chiaro il fine che si vuol raggiungere. Senza di esso il coinvolgimento sarebbe come una barca in balia di un mare in tempesta.  Il minimo è un mal di mare.

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