TURN IT UP! - Stille Nacht! Heilige Nacht!
Come non raccontare una fiaba natalizia in questo periodo! Sembrerebbe una fiaba..invece è la storia vera di uno dei canti di Natale più conosciuti al mondo, devo dire per me uno dei più emozionanti e coinvolgenti, soprattutto in alcune versioni: “Stille Nacht! Heilige Nacht!”, tradotto “Silenziosa Notte! Santa Notte!”, in Italia intitolato “Astro del Ciel”, ha compiuto l’anno scorso 200 anni, ma tutt’ora viaggia intorno al mondo come un ragazzino!
Molti di noi lo hanno cantato o conoscono la melodia, ma in pochi siamo al corrente della provenienza e della collocazione storica.
Nel 1792 a Salisburgo (città che ha dato i natali anche a Wolfgang Amadeus Mozart nel 1756), nacque Joseph Mohr, proprio l’anno in cui le guerre napoleoniche inaugurarono tra Austria e Baviera un ventennio di violenza, fame e povertà. Dopo un’infanzia trascorsa nell’indigenza, peraltro figlio illegittimo, nel 1815, mentre Napoleone fu definitivamente sconfitto a Waterloo, Mohr, sostenuto negli studi da un benefattore che si accorse delle sue doti, ricevette il suo primo incarico ufficiale come sacerdote a Mariapfarr (paesino a 150 km a sud di Salisburgo, in cui ebbe origine la sua famiglia paterna, e dove fu fondato un santuario mariano risalente al XII secolo tra i più famosi del salisburghese). Nel 1816 il Trattato di Monaco pose fine alle tensioni tra regno di Baviera e impero austriaco, ma comportò significative perdite di territorio per entrambi: il 1 maggio dello stesso anno, dopo anni di alterno dominio, il Salisburghese non appartenne più al regno di Baviera.
La poesia è stata scritta esattamente quell’anno dal giovane sacerdote conosciuto per le sue opere umanitarie, con lo scopo di diffondere un po’ di calore, speranza, fiducia e serenità in tempi sconvolti dalla guerra e cambiamenti importanti: un messaggio di pace per la popolazione.
Tuttavia il clima rigido di Mariapfarr era mal sopportato da Joseph Mohr che accusò problemi di salute e fu ritrasferito nell’agosto del 1817 nella più mite Oberndorf (a 18 km da Salisburgo). Obendorf è la città magica. Qui Mohr (che durante gli anni di studi in teologia imparò a suonare il violino e a cantare) strinse amicizia con il maestro di musica, organista e direttore del coro della chiesa della città, Franz Xaver Gruber, al quale, durante il periodo natalizio dell’anno successivo, chiese di comporre una melodia adatta a quella sua poesia di sei trofe, scritta a Mariapfarr nel 1816. I due amici eseguirono “Stille Nacht! Heilige Nacht!” per la prima volta il 24 dicembre 1818, al termine della Messa di Natale, davanti al presepe, con l’accompagnamento di una chitarra suonata da Joseph Mohr.
Carl Mauracher, un organaio tirolese chiamato a Oberndorf per riparare l’organo della chiesa conobbe “casualmente” il canto e, tornato al suo paese nella valle Zillertal, lo fece ascoltare ad alcune famiglie contadine dotate di talento musicale, che viaggiavano per commercio: furono queste a far conoscere “Stille Nacht! Heilige Nacht!” in tutto il continente. Fecero ancor di più con Ludwig Ranier, uno dei più famosi cantori tirolesi della valle Zillerrtal, il quale già nel 1839 portò il canto addirittura negli Stati Uniti d’America. Franz Xaver Gruber fece in tempo a conoscere i primi grandi successi del suo componimento e nel 1854 stese una dichiarazione ufficiale sulla provenienza dello stesso e sull’identità dei suoi autori.
Ancora oggi “Stille Nacht!” è considerato un messaggio di pace in tutto il mondo e nel 2011, l’Unesco lo ha riconosciuto come patrimonio immateriale dell’umanità.
La versione italiana dal titolo “Astro del Ciel” non è una traduzione del testo tedesco, bensì un testo originale scritto dal prete bergamasco Angelo Meli (1901 – 1970) e pubblicata nel 1937 dalle Edizioni Carrara di Bergamo.
Nel corso del tempo si sono interessati a questo canto musicisti, compositori, cantanti, attori, produttori, ma anche curatori di mostre e musei, studiosi e storici.
Personalmente amo due versioni:
Una è la “Silent Night” di Nick Lowe, musicista, cantautore e discografico inglese, presentata al David Letterman Show qualche anno fa (l’ho scoperta così) e si può anche ballare a Boogie-woogie!
L’altra è una versione del cantautore italiano Andrea Mingardi che la esegue con la giovanissima e talentuosa Rachele Amenta. Questi due artisti li ho visti e ascoltati per la prima volta nel film commedia, divertente e surreale, intitolato “Il peggior Natale della mia vita”, di Alessandro Genovesi, durante il quale si esibiscono inaspettatamente, diventando una raffinatezza della pellicola.
Buon Natale a tutti!!!
Chiara Tumbarello
Copertina a cura di Maddalena Sarotto
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