Mia realtà o reale realtà?
Guida pratica per la realizzazione del futuro
Ben trovati, riprenderò da dove ho lasciato con una domanda: percepisco la mia realtà o la reale realtà?
Per me sono vere tutte e due, cosa che invece non sarà per un altro perché percepirà la reale realtà e la sua realtà.
Questo è estremamente importante nella comunicazione e genera spesso profonde incomprensioni.
Uno dei requisiti fondamentali per generare il nostro futuro migliore é cominciare a distinguere la realtà dalla nostra realtà, altrimenti creiamo una struttura pensiero su fondamenta instabili.
Nei miei precedenti articoli sulle dimensioni ho accennato a come i pensieri generino struttura e penso possa essere utile tornarci.
La fisica quantistica ha risposto da tempo a questa domanda: l’energia genera la materia, e se il pensiero è energia, il pensiero genererà realtà.
Che cosa significa?
La scienza ce lo dice: tutto è informazione ed energia.
Tutto, anche ciò che vediamo inanimato, in realtà vibra ad una determinata frequenza.
Così anche i nostri pensieri, forme di energia che interagiscono con un campo nel quale tutto è interconnesso. Quel campo quantistico offre infinite possibilità (infiniti futuri diversi tra loro, capite bene il potenziale).
“Siamo formati dai nostri pensieri, noi diventiamo quello che pensiamo.” –Buddha
La fisica dei quanti ha dimostrato oltretutto come il ruolo dell‘osservatore è determinante nel condizionare effettivamente la realtà.
Tra i tanti esperimenti, è ormai famoso quello dell’effetto “osservatore”, in base al quale si nota come la presenza o meno di un soggetto che osserva, determina la realtà osservata (come detto nel precedente articolo se sto dentro il flusso del fiume o osservo il flusso del fiume).
Per farla semplice, la fisica quantistica ci dice che tutte le possibili realtà esistono potenzialmente nel campo quantico, ma rimangono solo delle possibilità fino a quando un soggetto (l’osservatore) ne permette la manifestazione nella realtà.
Insomma, dall’antica saggezza dei maestri spirituali alle attuali intuizioni della scienza, il nostro ruolo come artefici della realtà sembra evidente. Mente e materia sono interconnesse.
I nostri pensieri producono vibrazioni energetiche che hanno una determinata frequenza.
Tutta la realtà si traduce in vibrazioni: i pensieri emanano una forza energetica capace di agire sul quotidiano, di innestarsi nella realtà. Condizioneranno il nostro sentire, l’umore, le azioni che siamo disposti a compiere.
Il primo passo quindi per generare un reale futuro più “equilibrato” è accettare senza remore che, in quanto vibrazioni energetiche, i nostri pensieri tendono ad addensarsi e a generare realtà. Questo è un passaggio non semplice che prevede, oltre alla fiducia, anche allenamento e disciplina: ognuno ha i suoi tempi e le sue resistenze.
Non ponetevi “obiettivi”: sono fuorvianti e generano giudizio e delusione ma è opportuno praticare giornalmente l’educazione dei pensieri.
Vi lascio con un problema matematico.
Nell’arco delle 24 ore, formuliamo circa 60.000 pensieri. Il conto è presto fatto: in un anno sono, più o meno, 21 milioni e 900.000. In dieci anni? 210 milioni di pensieri. Che età avete? Lascio a voi il calcolo di quanti pensieri abbiate formulato fino ad oggi.