Le dimensioni contano
Saliamo di livello
Riprendendo il discorso sulle dimensioni intese come stato di coscienza, proviamo a fare uno sforzo mentale e ad uscire dalla 3D. Proviamo a portarci in uno stadio vibrazionale di coscienza più ampio, dove molte delle limitazioni viste nei precedenti articoli tendono a vacillare e a cadere.
Per comprendere come sia possibile cambiare stato di coscienza proviamo a portare l’attenzione su ciò che noi chiamiamo sogno.
Quando sogniamo, l’esperienza stessa sognata ha nel nostro corpo lo stesso effetto delle esperienze vissute da sveglio. Per il mio corpo un’esperienza di pericolo o sognata o vissuta, genera le stesse reazioni, nonostante siano evidentemente due stati diversi di coscienza.
Il nostro cervello ha quindi la capacità di funzionare in modalità multidimensionale, anzi è strutturato per fare costantemente un upgrade adattandosi al meglio alla dimensione nella quale si trova la coscienza (consapevolezza del sé in relazione al mondo esterno).
Le “regole” della coscienza in 4D forniscono un maggior senso di facilità, di possibilità e di capacità rispetto al livello precedente.
La quarta dimensione, 4D, è un ampliamento della libertà rispetto alla 3D che ricordiamo è come un contenitore molto poco elastico.
In quarta la percezione del tempo cambia in modo radicale, infatti tale percezione è sempre e solo nel presente, la mia attenzione la porto solamente al qui ed ora, su quello che accade nel preciso momento attuale e su dove fisicamente io sono.
I nostri corpi conoscono già solo questo, non possono conoscere e vivere né ieri né domani ed ora. Liberi dalla separazione della 3D (dualismo), l’allineamento tra la mente ed il corpo diventa più naturale. Quindi prima regola del gioco in questo livello è attenzione e funzionamento in questo “ora” presente della consapevolezza del tempo.
Il passato assume solo il significato di storia passata, privo di carica emotiva ed il futuro è un’opportunità che si presenta grazie ad una scelta consapevole e maggiormente libera da condizionamenti rispetto alla 3D.
Nella visione lineare possiamo sempre individuare un inizio ed una fine di qualsiasi esperienza nella quale vibriamo energeticamente e possiamo sempre essere consapevoli del presente, cioè di dove sono rispetto alla storia che sto vivendo. Ciò mi permette di vedere con chiarezza le risposte fisiologiche tendenti ad ottimizzare le azioni con le quali il mio organismo risponde alle sollecitazioni da parte del mondo che lo circonda. E di gestire tali risposte (sto parlando di emozioni).
Cerco di spiegare meglio questo punto: libero dal loop temporale della 3D e stando attento a ciò che il mio corpo trasmette (risposte adattative fisiologiche), la percezione di uno stato emotivo diventa immediatamente consapevole, evitando così il cosiddetto sequestro emotivo.
Capite bene che quando il nostro punto di attenzione diventa consapevolezza del tempo presente, la scelta diventa possibile. Osserviamo tutti gli eventi con un senso di distacco, semplicemente come informazioni da considerare e sgombri da giudizi, siamo liberi di fare le nostre scelte in maniera responsabile… abili nel rispondere.
Comunemente in 3D sono le emozioni che condizionano le risposte, che per lo più sono reazioni a qualcosa che reiteriamo, piuttosto che decisioni verso il nuovo.
Per concludere questa prima parte, il segreto per un gioco efficace nella 4D è portare attenzione ai segnali del corpo… in maniera consapevole e non più istintiva, entrare nell’emozione in maniera cosciente e non reattiva. Questo ci permetterà di vederla per ciò che essa è: “una risposta psicosomatica” condizionata da un’errata percezione del tempo e totalmente gestibile e modificabile per volontà (decisione).