La Proiezione

La proiezione

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La proiezione è un meccanismo di difesa dell’essere umano.

Consiste nello spostare fuori da lui parti del Sé, in quanto l’individuo percepisce il mondo esterno e si relaziona ad esso in funzione dei propri interessi, abitudini, desideri e stati affettivi temporanei o duraturi.

“Nel momento in cui l’identificazione con “l’oggetto” è considerata dall’individuo pericolosa per il proprio adattamento, egli ne proietta il contenuto”.

Freud riteneva che la proiezione fosse un normale meccanismo delle manifestazioni psicologiche, un processo di oscuramento di un contenuto (positivo o negativo) che l’individuo spesso riconosce ma che rifiuta per una particolare motivazione (ad esempio per una sottovalutazione o inferiorità o perché il contenuto è ritenuto immorale o colpisce il senso di autostima).

Il meccanismo della proiezione si basa su quello primitivo dell’identificazione, ma a differenza dell’introiezione (integrazione), non vi è assimilazione del contenuto, ma una separazione del soggetto dall’oggetto (dualismo).

Il falso senso di Sé 

 Mediante la Proiezione Egoica un individuo cerca di evitare la consapevolezza di una particolare tendenza inconscia (impulso, emozione o sentimento), negandone le proprietà. Ad esempio un individuo, nell’attuare comportamenti ostili di rabbia, potrebbe negare la propria rabbia ed aggressività, proiettandola all’esterno. In questo modo, percepirà che sono gli altri che l’aggrediscono.

L’ostilità proiettata, potrebbe indurre nell’individuo ansia e paure, per evitare le quali cercherà di identificarsi solo con i comportamenti volontari più o meno consci, mentre tutte le azioni istintive, non ritenendole parte di sé, saranno eliminate dalla consapevolezza. In altri termini l’Ego, complesso centrale della consapevolezza, non riuscendo a controllare le sensazioni involontarie, le elimina dalla consapevolezza separandosi sempre di più dal vero Sé

Lindividuo quindi molto spesso non è consapevole del proprio essere, in quanto è prevalentemente dominato dai suoi pensieri, emozioni, aspettative e reazioni, che tendono a diventare uno stato normale della mente, che spesso si manifesta sotto forma di disagio.

La trasformazione della coscienza può avvenire solo attraverso la consapevolezza, unico processo in grado di attenuare il dolore emotivo del passato, al fine di spostare l’attenzione sugli eventi del presente, diversamente potrebbe prevalere nell’individuo l’incoscienza, fonte di negazione di ciò che è.

Lindividuo è prigioniero della mente, quando i suoi pensieri prevalgono sulla realtà.

Il prevalere della Mente Egoica, proietta l’individuo in un luogo e in un tempo che è diverso dal presente e che gli impedisce di concentrarsi sull’esperienza attuale. E’ come se l’individuo venisse rapito dal suo passato o proiettato nel futuro, in quanto incapace di vivere nel presente, ma il presente è di fondamentale importanza in quanto è dove l’individuo esiste.

Accettare il presente è l’unico modo per eliminare il risentimento che proietta verso il passato.

Comitato Scientifico UPE

Voce di Andrea di Cosola

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