Un contributo di Martina Caldi
Specchio 2
Specchio del giudizio
Questo specchio a primo impatto può sembrare simile al primo, ma così non è. Per facilitare la comprensione della differenza tra il primo ed il secondo specchio, vi racconto un veloce esercizio: quando ho una persona davanti che mi parla e noto che un suo atteggiamento mi infastidisce, posso provare a chiedermi se anche io ho quel comportamento. Se la risposta, in tutta sincerità tra me e me fosse no, allora non sono in balìa del primo specchio ma esattamente del secondo, perché in questo caso, se riconosco che quel suo atteggiamento che mi provoca rabbia o fastidio non ce l’ho, vuol dire che molto probabilmente lo sto giudicando. Vi faccio un esempio: se io mi sono sempre reputata una persona onesta, fedele, che non tradisce, e per davvero lo sono, ovviamente è facile che se avessi a che fare con persone disoneste e traditrici io mi infervori. Perché accade ciò? Perché mi arrabbio? Perché io in quella persona carico aspettative (in questo caso di fedeltà e onestà perché io sono così), che andranno deluse, e quindi la giudicherò. Il mondo mi ha messo davanti ciò che io giudico. Sottolineo che il giudizio, è differente dall’avere opinioni. Queste è bene averle, perché ci aiutano nel nostro percorso di vita e nel prendere delle scelte.
Se invece riuscissimo a liberarci dalle aspettative che riponiamo negli altri, diverremmo noi stessi il nostro obiettivo e facendo in questo modo non ci sentiremmo più delusi.
Aggiungo ancora che questo specchio, nella sua accezione negativa, il più delle volte riguarda nostre personali situazioni del passato, che ci hanno fatto soffrire e provar dolore, senza mai averle superate e senza averne elaborato la ferita, e che oggi ci sembra di rivivere e rivedere nella situazione che viviamo e che ci ha deluso.
Proviamo ad annullare le aspettative che riponiamo negli altri, andiamo a riscoprire i nostri talenti nascosti o dimenticati, mettiamoci in gioco, auto-osserviamoci… solo così facendo, e questo lo so, richiede impegno, riusciremo ad innalzare un pochino l’asticella dell’autostima che è in noi, in modo tale da tornare ad essere noi il nostro obiettivo.
Grazie, a presto, e al prossimo capitolo con il terzo specchio!
Martina Caldi
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Larm Rmah
Copertina a Cura di Maddalena Sarotto