Relazione tra postura ed emozioni – Il non verbale

Relazione tra postura ed emozioni

Il non verbale

Ben trovati. Passate bene le ferie? Vi siete un po’ rilassati spero.

Avete avuto modo di recuperare un po’ di quella energia fisica e mentale che questa strana primavera vi aveva tolto?

Non so se lo avete notato, ma quando siamo in una condizione piacevole il nostro corpo è più rilassato, fatica meno a mantenersi eretto, la nostra postura cambia.

Lancio subito una domanda: perché quando sono sveglio il mio corpo contrasta la forza di gravità ed al contrario se dormo non mi reggo in piedi? Cosa cambia?

Ma prima di rispondere mi prendo un po’ di tempo per cercare di rendere semplice un concetto complicatissimo come “la postura”.

Dal punto di vista fisiologico la postura è una risposta multi sistemica alla forza di gravità che agisce in continuazione sui nostri corpi.

I vari sistemi anatomo-fisiologici sono:

il sistema osteoarticolare composto dalle nostre ossa (scheletro con alto contenuto di calcio atto a sopportare la struttura fisica) e dalle articolazioni, giunture tra le ossa (tessuto simile a quello osseo ma senza contenuto di calcio caratterizzato da qualità elastiche e di resistenza, capsule e legamenti); il sistema osteo articolare rappresenta sia la parte rigida che gli snodi mobili per una risposta antigravitaria efficace.

Il sistema muscolotendineo formato dai muscoli (fatti di un tessuto che ha la qualità di variare la sua lunghezza) e da tendini (tessuto simile a quello delle giunture ma più elastico) che serve per ancorare i muscoli alle ossa passando a ponte su una o più articolazione. La variazione di lunghezza dei muscoli muove le ossa, tenute assieme dalle articolazioni e questo permette l’adattabilità del corpo alle variazioni del terreno, per esempio, o a spostarci nello spazio (relazione con l’esterno).

Il sistema nervoso periferico: insieme di “fili” e cellule nervose (la cui specializzazione è generare e trasmettere variazioni di potenziale , vere e proprie scariche elettriche). Strade che dalla periferia portano informazioni sensoriali verso il centro d’elaborazione dati e da lì portano risposte che, arrivate ai muscoli, ne modificano la lunghezza permettendo il movimento d’insieme dello scheletro.

Il sistema sensoriale ovvero organi specializzati a percepire l’esterno a noi: gli occhi, le orecchie, la pelle, il naso, la lingua; quello che chiamiamo i 5 sensi cioè vista, udito, tatto, olfatto, gusto.

Ognuno di questi organi super specializzati attraverso le vie neuronali invia costantemente informazioni all’elaboratore centrale che organizza le risposte in base alla percezione della realtà esterna, modificando per adattamento la postura.

Il sistema nervoso centrale: elaboratore dati e generatore di risposte, formato da triliardi di cellule ed un numero altissimo di collegamenti tra loro. Qui le informazioni provenienti dall’esterno si interfacciano con le informazioni provenienti dall’interno e non parlo di pressione sanguinea o quantità di glucosio, ma semplicemente del nostro stato psichico. In sostanza il mio stato d’animo, che se pur non percepito in maniera consapevole, è sempre presente e diventa parte della risposta posturale non più finalizzata al mantenimento della reazione alla gravità, ma espressione esterna del mio stato d’animo in una maniera da tutti comprensibile. Postura quindi che diventa comunicazione di un me non per forza a me noto ma esistente, oppure a me noto e voglio che sia noto a tutti.

Altri sistemi servono alla postura (sistema vestibolare, sistema ormonale, sistema circolatorio, direi proprio tutti). Possiamo dire che la postura identifichi la vita dalla morte (a meno che voi non siate degli zombie).

Ma allora perché quando dormo sono sdraiato in balia della gravità terrestre e quando sono sveglio tutti i miei sistemi si accordano per farmi stare in piedi? (Tralasciamo il fatto che nella fisica dei solidi servono almeno 3 punti d’appoggio affinché sia possibile stare dritti e noi umani ne usiamo due….).

Cosa permette da sveglio tutto questo che quando dormo non ho? Eppure siamo vivi, i sistemi efficienti e funzionanti. Quindi cosa cambia? Cosa rende possibile il restare in piedi?

Per il momento non do la mia risposta anzi sono in attesa delle vostre.

Il corpo, che sempre sta nella realtà, è una porta tra il mondo esterno ed il mondo interno, ed ho in mente di chiedere ad una cara amica, profonda conoscitrice del linguaggio corporeo di donarci un suo contributo…

Comitato Scientifico UPE

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