Il potere trasformativo della gentilezza: effetti reali su corpo, mente e relazioni
A cura di Irene Illario, Comitato Scientifico Upe
1. Comunicazione non verbale e gentilezza: un'esperienza in Cina
Sono rientrata da pochi giorni da un viaggio in Cina e, quando mi viene chiesto cosa mi abbia colpito maggiormente, mi tornano subito in mente la gentilezza e la disponibilità delle persone che ho incontrato in queste settimane. Nonostante la barriera linguistica — non conosco il cinese e poche persone in Cina sanno l’inglese — la comunicazione avveniva su altri piani: gesti, linguaggio para-verbale e non-verbale. Questo ha fatto sì che le comunicazioni fossero basate su un reciproco desiderio di comprensione, non solo sulle parole, ma sull’intenzione.
2. Benefici della gentilezza sul cervello e sul corpo
Da tempo la scienza conferma ciò che spesso ciascuno di noi ha già vissuto tramite l’esperienza diretta: la gentilezza ha effetti concreti sul corpo. Studi in ambito neuroscientifico mostrano che un gesto gentile, anche semplice, attiva il sistema della ricompensa nel cervello, stimolando il rilascio di dopamina e ossitocina — neurotrasmettitori associati alla felicità, al legame sociale e alla riduzione dello stress.
3. Studio sui conigli: l'effetto della gentilezza sulla salute cardiovascolare
In uno studio del 1978, un gruppo di conigli sottoposti a una dieta ad alto contenuto di grassi sviluppò meno patologie cardiovascolari rispetto al gruppo di controllo sottoposto alla stessa dieta: l’unica variabile era la presenza di cure amorevoli da parte della ricercatrice. Quell’approccio gentile — fatto di gesti, tono della voce e presenza — aveva inciso sulla salute fisica in modo misurabile.
In un altro studio del 2018, svolto all’interno di un’azienda spagnola, è stato osservato che atti di gentilezza mirati miglioravano il benessere sia dei donatori che dei riceventi, innescando una catena virtuosa di comportamenti positivi.
4. La gentilezza come forza trasformativa nelle relazioni sociali
Filosofi contemporanei come David Hamilton sostengono che la gentilezza abbia un potere trasformativo che va oltre il beneficio individuale, arrivando a modellare la realtà intorno a noi. Secondo questa visione, il pensiero gentile è un’azione: una forza che plasma relazioni, ambienti e persino strutture sociali. La comunicazione si sviluppa attraverso ciò che emaniamo con la nostra presenza.
5. Simone Weil: l'attenzione come espressione di gentilezza e generosità
La filosofa francese Simone Weil parlava dell’attenzione come forma più pura di generosità: uno stato della coscienza che precede ogni parola, e che può trasformare il modo in cui l’altro si sente visto, accolto, compreso. In questo senso, la gentilezza è un atto che modella il mondo intorno a noi, ogni volta che scegliamo di ascoltare e comprendere non solo chi abbiamo di fronte, ma anche noi stessi, il modo in cui pensiamo e comunichiamo intimamente in ogni momento.
Bibliografia
- The Little Book of Kindness: A Simple Guide to Creating a Happier, More Peaceful World. Hamilton, D. (2017). Hay House.
- The Rabbit Effect: Live Longer, Happier, and Healthier with the Groundbreaking Science of Kindness. Harding, K. (2020).
- “The Science of Kindness: How It Impacts Your Brain and Body.” Cedars-Sinai (2022). Cedars-Sinai Blog. https://www.cedars-sinai.org/blog/science-of-kindness.html
- Everyday prosociality in the workplace: The reinforcing benefits of giving, getting, and glimpsing. Chancellor J, Margolis S, Jacobs Bao K, Lyubomirsky S.Emotion. 2018 Jun;18(4):507-517. doi: 10.1037/emo0000321. Epub 2017 Jun 5.PMID: 28581323
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