Impulsi di luce e attività neuronale

È possibile modificare l'attività neuronale attraverso impulsi luminosi, senza procedure invasive, con possibili applicazioni in ambito neurologico.
È possibile modificare l'attività neuronale attraverso impulsi luminosi, senza procedure invasive, con possibili applicazioni in ambito neurologico.
Che immagine vi viene in mente se pensate alla comprensione?
Individuate le "cellule dell'ansia". Questa scoperta potrebbe portare ad individuare nuovi trattamenti terapeutici per i disturbi causati dall'ansia. Scopri con noi i dettagli di questo studio.
Le emozioni forti che viviamo, influenzano il modo in cui percepiamo e ricordiamo gli eventi che le seguono, una ricerca ci spiega in che modo.
Tempo fa, durante una sessione di lavoro al Residenziale Upe, riflettemmo su una domanda che recitava più o meno così: “quale delle tue ansie potrebbe essere un modo per nascondere il rifiuto di cambiare una brutta abitudine solo per pigrizia?” In…
Sapevate che esiste una stretta correlazione tra formazione musicale, plasticità del cervello e capacità di elaborare il linguaggio?
Scopriamolo in questo articolo.
È stato dimostrato che nei pazienti che possono essere facilmente ipnotizzati questa tecnica è efficace nel ridurre il dolore cronico, il dolore del parto e quello connesso ad altre procedure mediche.
Quale funzione ha il sonno per il nostro cervello? Alcuni esperti ritengono che sia una funzione ristorativa. Altri ritengono invece che sia fondamentale per il processo di consolidamento della memoria e di altri processi cognitivi.
Due nuovi studi corroborano ora una terza ipotesi...
Parliamo ancora di neuroplasticità, che è la base anatomo-fisiologica del cambiamento e dell'evoluzione dell'essere umano, per tutta la vita.
Il meccanismo sottostante all'incapacità di scacciare i pensieri intrusivi e sgraditi - un tratto caratteristico di diversi disturbi psichiatrici, dal disturbo da stress post-traumatico (PTSD), all'ansia, fino alla depressione e la schizofrenia - è stato individuato da un gruppo di ricercatori dell'Università di Cambridge, che firmano un articolo su "Nature Communications".