UPE, Sono più intelligenti gli uomini o le donne?

UPE, Sono più intelligenti gli uomini o le donne?

Finto problema, il cervello umano è un mix di caratteristiche femminili e maschili

 Il cervello delle donne e quello degli uomini sono diversi? A sgombrare ogni possibile, facile e ironica risposta ci pensa la Scienza. Secondo uno studio di Daphna Joel, dell’Università di Tel Aviv, la domanda nasconde un finto problema: in realtà tutti noi abbiamo un cervello che è un mosaico di caratteristiche maschili e femminili.

A cura di Alessandra Fais

Il cervello delle donne e quello degli uomini sono diversi? A questa domanda si può rispondere solo in senso statistico: esistono caratteristiche che sono più diffuse nel sesso maschile e altre che sono più diffuse in quello femminile, mentre altre ancora sono presenti indifferentemente in entrambi i sessi. Ciascuno di noi, in sostanza, ha un cervello che è un mosaico di caratteristiche maschili e femminili, secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences” da Daphna Joel, dell’Università di Tel Aviv, e colleghi di una collaborazione internazionale.

Fin dall’antichità si è cercato di individuare una differenza biologica tra il corpo umano maschile e quello femminile che andasse oltre l’apparato riproduttivo. La questione non ha avuto una soluzione fino ai giorni nostri, in particolare per quel che riguarda la struttura del cervello.

Il problema dev’essere anzitutto definito in termini metodologici: secondo Joel e colleghi, per dimostrare l’esistenza di un “cervello maschile” e un “cervello femminile” occorrerebbe documentare sia la presenza di un forte dimorfismo sessuale, cioè la scarsa sovrapposizione tra caratteristiche maschili e femminili, sia la prevalenza di un’elevata “coerenza interna”, cioè l’elevata probabilità che un cervello abbia caratteristiche solo maschili o solo femminili.

Joel e colleghi studiano da anni il problema, e in passato hanno scoperto che la sovrapposizione dei tratti cerebrali presenti nei due sessi è notevole, smentendo l’ipotesi di un forte dimorfismo sessuale. A completamento di questi risultati, hanno ora analizzato le scansioni di risonanza magnetica di più di 1400 cervelli provenienti da quattro diversi database, identificando in primo luogo le regioni cerebrali che mostravano le più ampie differenze tra i due sessi.

Per ogni cervello hanno poi determinato se forma e dimensioni anatomiche di ciascuna regione fossero più femminili o più maschili. L’analisi statistica dei risultati ha mostrato che, a seconda di quale database veniva usato, una percentuale variabile tra il 23 e il 53 per cento dei cervelli aveva almeno una regione con caratteristiche maschili e una regione con caratteristiche femminili. Per contro, la percentuale di cervelli con tutte le regioni dotate di caratteristiche maschili oppure femminili era compreso tra lo 0 per cento e l’8 per cento, indicando che la coerenza interna per questo tipo di parametri è molto scarsa.

I risultanti quindi indicano che la maggior parte dei cervelli sono un mosaico eterogeneo di caratteristiche femminili, maschili e intermedie, in piena corrispondenza con quanto emerso dagli studi sulle differenze di genere dei tratti psicologici e comportamentali.

A ulteriore conferma di questa corrispondenza, Joel e colleghi hanno analizzato alcuni database di caratteristiche comportamentali, tratti di personalità, attitudini e interessi, come il Maryland Adolescent Development In Context Study (MADICS) e il National Longitudinal study of Adolescent Health (ADD Health), relativi a più di 5500 soggetti.

Anche in questo caso i casi di coerenza interna sono estremamente rari. Complessivamente, dunque, lo studio di Joel e colleghi dimostra che, nonostante l’esistenza di differenze di genere nel cervello, non è possibile sostenere l’esistenza di due categorie distinte identificabili come “cervello maschile” e “cervello femminile”.

 

Da “Le Scienze” del 3 dicembre 2015

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