Abbracci e sorrisi che riaccendono la speranza!

Un contributo di Gabriela Ragazzi


 

Licia ha i capelli rossi e gli occhi belli. Occhi verdi luminosi, di una sapienza antica.

Licia è Licia (Ligios) e tra le tante cose è il Presidente dell’UPE Università popolare Evoluzione Umana.

Credo che Presidente migliore non ce ne potesse essere, perché non serve la perfezione, serve un essere umano che continua ad affrontarsi, alla ricerca di sé superando ogni volta piccoli e grandi limiti.

È per questo che io ci sono sempre stata ad ascoltare Licia che parla nei così detti “simposi”, perché ogni volta gioisco della sua volontà di andare oltre la timidezza mettendosi a disposizione di UPE, in ogni contesto più o meno formale. Andando oltre se stessa e dando sempre il meglio di sé.

Io credo che questo sia il modo migliore di rappresentare UPE e il cammino che propone di crescita per l’essere umano, verso il suo bene, unico fine perseguibile.

 

E Licia era vicino ad Anna.

Un’altra donna appassionata, Anna Milici, occhi e sorriso intensi, Presidente di Linfoamici (linfoamici.it)

Il 14 settembre 2018 è stato organizzato un evento per presentare il nuovo calendario 2019 “#365 abbracci – missione sorriso” un progetto dell’associazione Linfoamici, a cui ha collaborato UPE, insieme a innumerevoli persone appassionate (un fotografo “emotivo”, personaggi famosi, un parrucchiere “sensibile”, un presentatore radiofonico coinvolgente, truccatori, eroici genitori…) che hanno reso possibile il tutto.

 

Ma l’anima della festa sono stati “12 piccoli guerrieri luminosi”, bambini che hanno lottato e vinto il linfoma o la leucemia, alcuni proprio piccini, che gironzolavano per la sala e che poi si sono seduti ai piedi del tavolo dove “i grandi” parlavano.

Li guardavo nella loro spontaneità, mi facevano sorridere mentre “si menavano” divertendosi, e mi domandavo come già fosse possibile aver vissuto un’esperienza così intensa ed esserne usciti così bene.

Ieri la loro vitalità spiccava, erano il vero messaggio, la speranza!

“Loro, i bambini, sanno aprire e chiudere la parentesi della malattia. I grandi fanno più fatica.”

Questo mi è rimasto delle parole di Anna Milici.

Comprendo ancora di più l’importanza del progetto (Comunica33) che UPE dedica ai volontari (spesso ex malati) che vanno nelle corsie degli Ospedali e ai medici illuminati che sanno accogliere la proposta di migliorare la comunicazione con i loro malati.

Come Licia ha ricordato, proprio perché per i grandi chiudere la parentesi è faticoso, è utile per i volontari un percorso di crescita per integrare al meglio l’esperienza vissuta in modo da essere portatori sani di speranza per i malati e i genitori che si incontrano. Essere volontari è una responsabilità nel senso più bello del termine.

I Linfoamici hanno avuto l’umiltà di riconoscere questo bisogno e hanno accolto l’opportunità proposta da UPE.

L’affinità di intenti si respira e Licia e Anna la rappresentano al meglio, ognuno per la propria parte.

 

Sgambettando qua e là prima dell’inizio dell’evento mi ha colpito questa frase scritta su una delle Moleskine in mostra:

“Lo vedi il tuo sogno?

Sta solo a te crederci.

Dopo di te ci crederanno gli altri.”

 

Qui un sogno è già diventato realtà.

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