Capire quello che ci vuole dire e non quello che ci dice

Rubrica: Principi della comunicazione

di William Giangiordano

Capire quello che ci vuole dire e non quello che ci dice

Capire quello che ci vuole dire…

È difficile

Ma non impossibile.

Dove nasce la difficoltà di capire ciò che una persona ci vuol dire al di là di ciò che ci viene detto?

Rispondete pure:




Interessante!

Ci siamo.

Cerchiamo di far ordine.

La prima regola è ascoltare.
Ed attraverso l’ascolto potremmo riuscire ad Intelligere chi abbiamo di fronte e cosa ci vuol dire.

Sovente viviamo l’imbarazzo di parlare chiaramente ovvero portare noi stessi con il nostro contenuto emotivo all’altro.
La difficoltà risiede nell’esporre la nostra verità o bisogno e necessità.

I motivi son tanti.

Ma per questi motivi di fatto non riusciamo a tradurre come vorremmo le nostre necessità in modo chiaro, camuffando il contenuto con giri di parole.
Quindi compreso che spesso ci capita questo, sappiate che succede anche negli altri.

Ragion per cui dobbiamo andare al di là delle parole che ci vengono dette e cercare di comprendere cosa in realtà ci stanno dicendo.

Quindi può capitare che nel parlare le persone omettano il vero contenuto della comunicazione generando equivoci e dissapori o semplici incomprensioni.
Questo può accadere consapevolmente o no.
La verità, o quella che la persona sente di ritener tale, è sempre la grande protagonista.

Per questo invito sempre al coraggio della verità.

Ho detto coraggio!

Altro aspetto è come reagiamo in presenza di queste “strategie”.

Eh! questa sì che è bella.

Come reagisco io dinnanzi a questi comportamenti?

È importante capire qual è il mio fine nel durante che ascolto ciò che mi vien detto.

Se il mio fine è di capire troverò quelle condizioni che mi permetteranno di comprendere.

L’intelligenza emotiva qui corre in aiuto.

Ci da modo di gestire al meglio le informazioni che dall’altro ci giungono, facendone tesoro, riportandoci ad una esperienza emotiva vissuta permettendo l’interazione, preservandoci da un coinvolgimento fuorviante.

È un processo di crescita l’intendere noi stessi e gli altri.

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